domenica 19 marzo 2017

Storie  Emma Lazzeri

"Inceppato"

Epoca vittoriana, vigilia di Natale.
Un bambino di famiglia benestante scarta i regali sotto l'albero con i genitori, trovando un giocattolo a molla che decide di provare subito.
Lo carica e questo marcia allegramente per qualche secondo per poi incepparsi e cadere.
Il bambino è molto scontento e dopo qualche svogliato tentativo di farlo ripartire lo consegnano a una domestica per farlo buttare.
Il pupazzo adesso è fuori in un mucchio di spazzatura innevata, con gli occhi dipinti che fissano il vuoto e completamente immobile.
Arriva però una bambola di porcellana, con il vestito logoro e il viso crepato che si accorge del bambolotto e cautamente gira la molla sulla sua schiena di un paio di scatti.
Il bambolotto subito riprende vita, boccheggia come se fino a quel momento fosse stato sott'acqua e si guarda intorno spaventato per qualche secondo, allarmato, spaventando la bambola. Cerca addirittura di alzarsi ma dopo pochi secondi inizia a rallentare e si blocca di nuovo.
La bambola di porcellana prontamente però gira di nuovo la molla e la marionetta si riprende. Ormai è chiaro: il soldatino a molla non potrò più “vivere” se non per pochi secondi prima di dover essere ricaricato o si bloccherà, a meno che qualcuno non lo carichi di nuovo.
Il fantoccio piange silenziosamente la sua sorte che sembra ormai segnata da sul handicap ma la bambola lo consola: anche lei è difettosa in fin dei conti e se restassero insieme lei potrebbe continuarle a girare la sua molla.
Si sorridono, scendono dal mucchio di spazzatura e dandosi la mano spariscono nella neve.

"Finding breakfast"(?)

Un coniglietto una mattina esce dalla sua tana, comincia a perlustrare i dintorni alla ricerca di qualcosa da sgranocchiare e trova nel centro di una radura una bellissima carota matura che sporge dal terreno.
Dopo qualche tentativo riesce a estrarla dal terreno e esulta, tenendola trionfalmente sopra la testa e compiacendosi della “caccia” ma improvvisamente carota e coniglio vengono sollevato in alto (fuori dall'inquadratura).
È un cerbiatto che vista la carota sporgere tra l'erba ne ha addentato il ciuffo senza accorgersi che era già stata reclamata.
Dopo un'istante di sorpresa, tra i due inizia lo scontro.
Il cervo cerca di scrollare via il coniglietto che però tiene duro e con i denti rosicchia via il ciuffo e scappa con il resto della carota, infilandosi nella sua tana.
Il cervo cerca di stanarlo con le zampe ma il coniglio continua a saltare fuori da tutti gli altri buchi della tana, facendogli le linguacce (tipo “acchiappa la talpa”?), finché infilandosi di nuovo nel buco la carota rimane incastrata di traverso e con lui il roditore.
Il cervo riesce quindi a prendersi finalmente l'ortaggio e sorride trionfante.
Il coniglietto comincia a piangere, prima piano e poi sempre più forte il cerbiatto si sente sempre più a disagio, non sa come farlo smettere. Gli offre quindi di sparirsi la carota.
Il coniglio si finge inizialmente consolato ma poi strappa a tradimento la carota dalla bocca del cervo. Questa però gli scivola dalla zampa, vola per qualche metro e finisce in un fiume.
I personaggi restano entrambi con un pugno di mosche.

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