Storie Emma Lazzeri
"Inceppato"
Epoca
vittoriana, vigilia di Natale.
Un
bambino di famiglia benestante scarta i regali sotto l'albero con i
genitori, trovando un giocattolo a molla che decide di provare
subito.
Lo
carica e questo marcia allegramente per qualche secondo per poi
incepparsi e cadere.
Il
bambino è molto scontento e dopo qualche svogliato tentativo di
farlo ripartire lo consegnano a una domestica per farlo buttare.
Il
pupazzo adesso è fuori in un mucchio di spazzatura innevata, con gli
occhi dipinti che fissano il vuoto e completamente immobile.
Arriva
però una bambola di porcellana, con il vestito logoro e il viso
crepato che si accorge del bambolotto e cautamente gira la molla
sulla sua schiena di un paio di scatti.
Il
bambolotto subito riprende vita, boccheggia come se fino a quel
momento fosse stato sott'acqua e si guarda intorno spaventato per
qualche secondo, allarmato, spaventando la bambola. Cerca addirittura
di alzarsi ma dopo pochi secondi inizia a rallentare e si blocca di
nuovo.
La
bambola di porcellana prontamente però gira di nuovo la molla e la
marionetta si riprende. Ormai è chiaro: il soldatino a molla non
potrò più “vivere” se non per pochi secondi prima di dover
essere ricaricato o si bloccherà, a meno che qualcuno non lo carichi
di nuovo.
Il
fantoccio piange silenziosamente la sua sorte che sembra ormai
segnata da sul handicap ma la bambola lo consola: anche lei è
difettosa in fin dei conti e se restassero insieme lei potrebbe
continuarle a girare la sua molla.
Si sorridono, scendono dal mucchio di spazzatura e dandosi la mano spariscono nella neve.
Si sorridono, scendono dal mucchio di spazzatura e dandosi la mano spariscono nella neve.
"Finding breakfast"(?)
Un
coniglietto una mattina esce dalla sua tana, comincia a perlustrare
i dintorni alla ricerca di qualcosa da sgranocchiare e trova nel
centro di una radura una bellissima carota matura che sporge dal
terreno.
Dopo
qualche tentativo riesce a estrarla dal terreno e esulta, tenendola
trionfalmente sopra la testa e compiacendosi della “caccia” ma
improvvisamente carota e coniglio vengono sollevato in alto (fuori
dall'inquadratura).
È
un cerbiatto che vista la carota sporgere tra l'erba ne ha addentato
il ciuffo senza accorgersi che era già stata reclamata.
Dopo
un'istante di sorpresa, tra i due inizia lo scontro.
Il
cervo cerca di scrollare via il coniglietto che però tiene duro e
con i denti rosicchia via il ciuffo e scappa con il resto della
carota, infilandosi nella sua tana.
Il cervo cerca di stanarlo con le zampe ma il coniglio continua a saltare fuori da tutti gli altri buchi della tana, facendogli le linguacce (tipo “acchiappa la talpa”?), finché infilandosi di nuovo nel buco la carota rimane incastrata di traverso e con lui il roditore.
Il cervo riesce quindi a prendersi finalmente l'ortaggio e sorride trionfante.
Il cervo cerca di stanarlo con le zampe ma il coniglio continua a saltare fuori da tutti gli altri buchi della tana, facendogli le linguacce (tipo “acchiappa la talpa”?), finché infilandosi di nuovo nel buco la carota rimane incastrata di traverso e con lui il roditore.
Il cervo riesce quindi a prendersi finalmente l'ortaggio e sorride trionfante.
Il
coniglietto comincia a piangere, prima piano e poi sempre più forte
il cerbiatto si sente sempre più a disagio, non sa come farlo
smettere. Gli offre quindi di sparirsi la carota.
Il
coniglio si finge inizialmente consolato ma poi strappa a tradimento
la carota dalla bocca del cervo. Questa però gli scivola dalla zampa, vola
per qualche metro e finisce in un fiume.
I
personaggi restano entrambi con un pugno di mosche.
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